26 Ottobre 2021

Diario Aperto - Paolo Cuciniello - Storie e Riflessioni

L’ultimo risveglio. L’ultima scopata su di un letto straniero, tra lenzuola che in prestito prendono il tuo profumo. L’ultima doccia. L’ultimo giro per la stanza nudi, con gli specchi ad ogni angolo a mostrarti la vanità. I panni rimessi in valigia. Il controllo delle varie stanze per cose dimenticate. Il guardare sotto al divano per le cose che si è perso. Il ricontrollare per sicurezza. Il check-out.

È sempre un po’ “triste” lasciare i posti in cui si va ma così funziona. Fa sempre un po’ paura tornare alla vita di tutti i giorni ma così è. Dopotutto l’errore è nostro che separiamo le due cose, perché questo viaggiare è già parte della vita di tutti i giorni, è già parte di noi. Fa parte dello stesso fiume che scorre; non si separa mica. Così come non si separa mica un respiro dall’altro; quella pausa finale dopo un espiro è il punto di connessione col successivo inspiro, che in un modo o nell’altro rende ogni singola particella d’aria che buttiamo dentro: vita… ha senso quello che ho detto?! Non so. Tre ore di sonno in tre giorni rendono tutto surreale e tutto vero.

È tempo di chiudere gli occhi.

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