17 Febbraio 2022 – Ho visto il mondo, ho scoperto un cadavere.

Diario Aperto - Paolo Cuciniello - Storie e Riflessioni

Oggi ho le “palline girate”. Ho le palline girate persino perché stavo per scrivere: “son cominciate a girare ieri” ma d’improvviso mi è sorto un dubbio; se invece si dice: “hanno cominciato a girare ieri”. E allora cambio inizio e vi dico che oggi sono incazzato. E lo sono da ieri! Lo sono da ieri perché non capisco il motivo per cui dobbiamo sempre aspettare di sentire, o di leggere, della storia di Maria prima di renderci conto di quanto schifo facciamo. Prima di renderci conto di quanto giudizio sugli altri diamo e di quanto parliamo, e di quanto male c’è nel mondo. Ancora crediamo che stando nel nostro non facciamo nulla. Ancora crediamo che essere gentili col prossimo è considerato intromettersi nei fatti degli altri e allora manco quello facciamo. Dopotutto, chi lo conosce a quello lì, dico bene? Poi però sentiamo di Maria, appunto. Di Maria che è una donna lontana da noi. Di Maria che è una donna sola e che solo a nominarla si finisce con lo sparire dalla faccia della terra (e quando dico sparire dico sparire sul serio. Perché parlare di Maria non si può!) … e c’indigniamo… dietro a uno schermo. C’indigniamo perché Maria ha subito lo schifo del mondo e ci chiediamo come sia possibile che questo schifo ancora esiste. Siamo nel 2022! Ma lo schifo esiste, è sempre esistito e sempre esisterà. È attorno a noi ogni giorno. È dentro noi, ogni giorno, se non prestiamo attenzione e non smettiamo di nutrirlo. Non dovrebbe servire la storia di Maria; una donna che ha perso il padre da piccola e che nella povertà, poco per volta, ha perso anche la testa. Abbastanza da perdersi, chissà in quale stazione, ed essere adescata e venduta. Comprata per due lire e usata come oggetto sessuale da un anziano, dal figlio e dal figlio del figlio. E Maria mordeva, eh! Eccome se mordeva. Perché era pazza e affamata ma non stupida! Tre cazzi dentro a turno farebbero male un po’ a tutti… che tu sia pazzo o meno. Ma i morsi fanno male e… come la si scopa una che morde? Le si tolgono uno ad uno tutti i denti con la tenaglia e la si lega. Una bella macchina del sesso che non fa male. Perfetto! È la storia perfetta per commentare, e parlare, e svegliarsi, anche (per carità), e rendersi conto, e aprire gli occhi… e persino chiedere: ma perché non scappava, allora? Perché non scappava, allora… questa è la frase che ha cominciato a farmi incazzare, ieri. Questo è quello che mi fa incazzare ogni volta quando vedo che il mondo aspetta di sentire o di leggere la storia di Maria per avere “un momento di coscienza”, per poi… tornare a guardare male e deridere il cameriere che pulisce i tavoli, l’operatore ecologico che ti permette di vivere in una città di merda pulita, il barbone che ha perso tutto e si scalda col vino, il barista da Starbucks che confonde gli ordini, il vicino che ha la macchina meno costosa della tua, l’ex di tua moglie che ce l’ha più piccolo di te ma era più bello, chi spende una fortuna per una casa nella città dove lavora piuttosto che pochi spicci su di un isola. Chi non va in vacanza, chi non va al mare, chi in vacanza ci va troppo spesso, chi non va in montagna. Chi non ha paura a parlare, chi non ha paura a mettersi in gioco, chi non fa nulla. Chi è diverso, chi è troppo uguale. Chi è basso, chi è troppo alto, chi è magro, chi è troppo grasso. Chi è povero, chi è troppo ricco. Chi scrive, chi legge, chi non sa scrivere, chi non sa leggere. Chi parla, chi si scorda le cose. Chi ha paura, chi piange, chi non piange mai. Il giovane spensierato, il vecchio rimbambito. Me. Te. E mi vien da ridere se penso al fatto che ancora ci chiediamo come sia possibile che il COVID abbia rovinato le nostre vite in questo modo…

Amico mio… le nostre vite son belle che rovinate da tanto tempo, ormai.


Ho visto il mondo, ho scoperto un cadavere.

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