23 Febbraio 2022

Diario Aperto - Paolo Cuciniello - Storie e Riflessioni

Ho sognato mio padre la notte scorsa. Era in camera sua con mia madre e mentre con un braccio la teneva stretta abbracciata con l’altro cercava di raggiungermi. Mi cercava con la mano. La stanza era buia, sapevo che non mi avrebbe raggiunto e così, mi sono avvicinato per prendergliela. “Non ti preoccupare, sto attento”, gli ho detto. Poi sono stato preso e avvolto dal buio senza fare in tempo a guardarlo in volto. Senza fare in tempo a guardare la sua espressione, a vedere la sua risposta. Ma quel tocco, svegliandomi, è arrivato dritto al cuore in questo mondo, questa mattina. Il buio c’è ancora ma sento che oggi sono cosciente. Non ti preoccupare, sto attento. Quante volte gliel’ho detto e quante volte hanno dovuto raccogliermi da terra dal bagno. Quante volte gliel’ho detto e quante volte non sono più tornato a casa. Quante volte. Quante volte e persino ora… che cambiano le circostanze e le droghe, gli ambienti e le terre, le persone e le anime… ma quelle voci che mi chiamano restano le stesse; Forti, assordanti, dolci, leggere, che mi fanno sudare sangue e che appesantiscono questa croce che porto. Ed io non lo so, padre, se un giorno finirò con l’ascoltarle e col seguirle ma tu, ti prego, non ti preoccupare, sto attento. Sto attento a difendermi sia qui che lì. Perché stare attenti non vuol dire evitare di combattere ma farlo usando le giuste armi…

… ed io ho quelle giuste per entrambi i posti; Sia qui che lì. Me le hai donate tu.

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