16 Marzo 2022

Diario Aperto - Paolo Cuciniello - Storie e Riflessioni

Questa settimana ho deciso di prendermi una pausa dall’allenamento del mattino e di andare soltanto a nuoto la sera. Ho cominciato ad avere un leggero fastidio alla spalla sinistra e, ho pensato, magari un po’ di riposo dai pesi e dall’extra sforzo può farmi bene. Dopotutto non è il mio lavoro, non lo faccio a livello antagonista e non sono neanche più in Thailandia che devo allenarmi sei ore al giorno, tutti i giorni, con i fighters, per cui… piano piano, Paolo! Il che sembra facile a dirsi ma meno a farlo. I primi due giorni ne ho approfittato per restare un po’ di più a letto. Svegliarmi alle 4.30 se non devo allenarmi magari è eccessivo. Così mi sono prolungato fino alle 6/6.30 sotto alle coperte. Questo domenica e lunedì. Poi martedì ho cominciato a svegliarmi una volta ogni ora dalle 2, finché, nervoso, non ho deciso di alzarmi del tutto. Ma non mi è piaciuto il modo in cui mi sono alzato e così, dopo averne prima parlato con “l’omino del cervello” per tutto il giorno, la sera ne ho parlato con Coral. “Cosa faccio se non mi alleno al mattino? Che faccio sveglio dalle quattro? E poi se non mi alleno sento che perdo la giornata perché non la comincio nel modo giusto. Poi magari mangio troppo. Poi magari è più difficile provare a non bere. Poi sono nervoso.” “Come che fai?” Mi ha risposto. “Ci sono tante cose che puoi fare. Non devi mica per forza sforzarti di stare a letto! Puoi alzarti e meditare, fare colazione, scrivere. Guardare me che dormo, correggere i libri che hai da correggere, leggere. Sederti alla finestra e guardare gli anziani che si svegliano. Pregare. Ci sono tante cose che puoi fare. Non è l’allenamento che fa te ma sei tu che fai l’allenamento. Se non fai quello, puoi fare tante altre cose che comunque ti mettono al controllo della giornata. La giornata è tua. Datti solo tempo.” Aveva ragione. Devo solo darmi tempo; Non è l’allenamento che fa me, dopotutto. Spesso ce lo dimentichiamo e diamo alle cose che facciamo più potere di quel che in realtà hanno. Ciò che possediamo alla fine ci possiede, vale lo stesso anche per ciò che facciamo. Così oggi, mercoledì, mi sono svegliato alle 4. Ho preparato acqua calda, limone e miele e ne ho bevuta una tazza. Ne ho preparata un’altra per Coral e gliel’ho portata a letto. L’ho baciata. Sono andato in soggiorno, ho meditato. Ho preparato la colazione; oatmeal con latte e proteine. Ho risposto e messaggiato con mia zia. Ho parlato con un’amica. Ho aperto il computer e ho cominciato a scrivere. 

Sono ritornato al controllo del mio giorno e fuori il cielo è diventato chiaro.

Lascia un commento