Rachel Watson, la protagonista di “La ragazza del treno”, è una donna tormentata dal passato e incapace di superare il divorzio dal marito Tom. La sua ossessione per la vita altrui nasce dalle fantasie che crea nella sua mente riguardo alla vita della coppia che osserva dalla finestra del treno durante il suo quotidiano tragitto in treno verso Londra.

La trama del libro si sviluppa attraverso i punti di vista alternati di tre donne: Rachel, Megan – la donna scomparsa – e Anna, l’attuale moglie di Tom. Attraverso queste voci, Paula Hawkins dipinge un quadro complesso e degno di nota, rivelando a poco a poco i legami e le relazioni che intercorrono tra questi personaggi.

Le tematiche dell’isolamento, dell’insicurezza e della manipolazione sono preponderanti in tutta la storia, riflettendo le disfunzioni presenti in ciascuno dei personaggi. Hawkins affronta anche il tema dell’alcolismo e delle sue devastanti conseguenze, poiché Rachel soffre di gravi problemi di memoria a causa della sua dipendenza dall’alcol, rendendo il suo ruolo di narratrice inaffidabile.

Il crescente senso di tensione e suspense è magistralmente costruito dall’autrice attraverso continui colpi di scena e rivelazioni scioccanti, che mantengono il lettore incollato alle pagine fino all’inaspettato finale. “La ragazza del treno” è un esempio eccellente di thriller psicologico moderno e la suspense è mantenuta alta grazie all’uso sapiente dei punti di vista multipli e alla caratterizzazione approfondita dei personaggi.

“La ragazza del treno” di Paula Hawkins è un romanzo avvincente e affascinante, perfetto per tutti gli amanti del genere thriller psicologico. La storia coinvolge il lettore con una trama intricata e uno stile di narrazione che mescola abilmente suspense, mistero e inquietudine emotiva. Se sei alla ricerca di un libro che ti tenga incollato alle pagine e ti lasci senza fiato fino all’ultimo capitolo, questa è la lettura che fa per te. Tuffati nel turbolento mondo di Rachel Watson e scopri se sarà in grado di svelare il mistero che si cela dietro l’apparente perfezione delle vite che osserva quotidianamente dal finestrino del treno.