Che silenzio stamattina alle tre quando mi sono svegliato. Che silenzio fuori. Che silenzio dentro.

Era da un po’ che non lo sentivo.
 
Persino il respiro taceva.
Persino il sangue fluire
fluiva piano.
Persino la notte.

Era da un po’ che non la sentivo.

Quanto è fragile l’equilibrio della vita se non lo si preserva.
Quanto è fragile.
Quando ci si lascia andare. Scorrere.
Quando ci si oppone.
Quando si combatte troppo
o quando non si combatte affatto.
Quanto è fragile.
Quando si piange ridendo.
Quando si ride piangendo.
Quando si mente.
Quando si dice la verità.
Quanto è fragile.

Ma anche il bene.
Ma anche il male.

Fa male quando decido di prendermi la vita e chi ho accanto non capisce. 
Fa male sapere che se dovessi togliermela chi avrò accanto non capirà.
Fa male sapere che chi potrebbe farlo è nel passato, così lontano.
Fa male quando provo a fare il bene e pensano che gioco.
Fa male quando non dimentico da dove vengo ma qualcuno lo fa.
Fa male quando non sono sveglio e mi buttano a terra.
Fa male quando senza ali mi condannano.
Fa male quando fa male e non posso dirlo.
Fa male quando vorresti sapessero ma non lo sanno.
Fa male quando vorresti capissero ma non capiscono.
Fa male quando le due cose si uniscono.
Fa male questo freddo.
Fa male questo silenzio.

Perché non c’è più musica che mi entra dentro? 
Perché non c’è più voglia ad uscire fuori? 
ad uscire fuori a darmi un brivido… perché?
Dove son finite quelle note? 
Sono andate loro o sono andato io? 
In questo mezzo sogno tutto è reale 
e in questa mezza vita 
tutto sembra un sogno.
Cos’è che mi tiene in bilico tra i due mondi?
Soltanto lasciami. Soltanto lasciami.
Lasciami qui. 
Non vedi che mi tieni a terra così?
Soltanto lasciami. 

25 Ottobre. Non posso scrivere del 25 Ottobre ma posso chiudere gli occhi e riviverlo per sempre.

Piccola

Spegni il mondo e restiamo qui. 
Qui,
dove non c'è spazio e non c'è tempo. 
Qui, 
dove non arriva luce
e non arriva vento. 
Qui, 
dove c'è pace. 
Qui,
dove ogni croce è condivisa. 
Qui...

Spegni la città e restiamo qui. 
Qui, 
dove schiena e piedi hanno sempre meno peso. 
Qui,
dove non c'è armatura 
perché non esiste indifeso. 
Qui, 
dove i padri sono eroi. 
Qui, 
dove non ci sono falsi dei. 
Qui...

Spegni la luce e vieni qui. 
Qui,
dove non c'è musica 
e non ci sono note. 
Qui,
dove c'è silenzio. 
Qui,
dove tutto è spento 
e tutto il resto è acceso.
Qui, 
dove tutto è spento 
e tutto il resto è acceso. 

Ho sognato la pioggia. 

Io ero al riparo, ho sognato la pace. 
Ho sognato il silenzio. 
Riuscivo a sentirlo, ho sognato il vento.

Poi ho soltanto aperto gli occhi.

Ancora in un sogno.
Ancora nel vento.
Ancora nella pace
e nel silenzio.
Ma senza pioggia. 

Mi manca la pioggia.

Le parole che volevo dedicarti eran come fiori. 
Son morte nel momento in cui le ho colte per scriverle, e dartele. 
Ora sono su di un foglio ma senza vita. Vuote. 
Ti prego comprendine il valore, cogline il senso. 
Perché con coscienza le ho private del respiro per te.

E chissà se mai le leggerai quando arriverai. Magari sarò già andato, già ripartito. Magari, chissà. Ma te le lascio su di un tavolo, su di un tovagliolo. Te le lascio a terra, tra i piedi nudi e il suolo. Te le lascio sulla spiaggia, sull’incanto di un’onda… e poi di un’altra. Te le lascio sulla montagna, nella vita di un respiro. Te le lascio nel silenzio, nella pace. E anche nella solitudine. Te le lascio nel vento, su di un brivido. Te le lascio nella vita, nelle pause tra un respiro e l’altro che farai. Alla fine di un inspiro. Alla fine di un espiro. Te le lascio nella morte, nel suo mistero e nella sua scoperta. Nel suo significato di vita che ha. 

Ti prego comprendine lì il valore, lì cogline il senso.

Dove sono quelle piccole foto ingiallite nei portafogli, 
ora che abbiamo i cellulari?
Cos’è che mio figlio troverà in vecchie tasche... in vecchi cassetti. 
Su cosa volerà nel passato pensando a suo padre? 
Cosa lo riporterà indietro da me in questo tempo in cui sono adesso?
In cui intrappoliamo così tanto in ogni scatto troppo spesso, che tutto è perso. 
Con così tanti colori... ed ora abbiamo solo il bianco. 

Ma saranno forse queste parole che gli arriveranno 
e lo porteranno da me. 
In questo tempo in cui sono adesso e in cui ti accarezzo, figlio mio. 

Vola con me.