Come aiutare il prossimo? (Sarebbe così facile)

Come aiutare il prossimo?

Stavo sistemando e riordinando tutte le email e i messaggi che ho ricevuto in questo anno e mezzo da parte di chi mi ha conosciuto prima come scrittore che come persona. Ce ne sono davvero tanti e sono grato ogni giorno per tutto quello che mi sta accadendo e per tutto quello che ho fatto accadere.

Ho deciso di condividerne qualcuno con voi. Per farvi capire quanto è grande e quanto è forte l’energia che mi arriva ogni volta. Per farvi capire cos’è che mi spinge a condividere i fatti miei senza che nessuno me lo avesse chiesto in principio.

Siamo tutti sulla stessa barca e spesso ce lo dimentichiamo… eppure sarebbe così facile ricordarselo, se solo volessimo…

Mi dispiace che ho deciso di conservarli troppo tardi questi messaggi… così come le foto dei lettori con i miei libri. Ho l’abitudine di cancellare sempre tutto giorno per giorno e di tanto in tanto me ne pento; ma è sempre tutto dentro ed è quello che più conta. Quello è ciò che resta.

Ecco qui i messaggi.

Lettore:

Buongiorno Paolo,

mi trovo al mio PC e ho un pensiero che mi tormenta da un po’…

Vorrei dare un grande impatto alla mia società, solo che non ho mai fatto il “comune” volontariato, dando una vera mano e poiché sono cresciuta con l’idea che le comunità forti sono essenziali per una società fiorente, vorrei fare qualcosa di più concreto. Ho fatto una specie di analisi interiore e brevemente ti dico che, quando si presenta l’occasione, porto la mia testimonianza di (censurato per far anonimità), provando ad incoraggiare chi mi ascolta, fino all’avvento del virus sono stata parte attiva della parrocchia vicino casa, dove ho dato una mano ai bambini nei laboratori creativi e nel catechismo e sto coltivando progetti di imprenditorialità e di conseguenza ho fatto attività di mentoring a distanza e, all’occorrenza, ho aiutato nelle difficoltà e nei compiti le persone che mi circondavano (anche quando non ero completamente nelle condizioni di poterlo fare). Ora sì, potrebbero sembrare solo chiacchiere (o almeno a me lo sembrano) e con ciò non avevo intenzione di autocelebrarmi, perché non ne avverto la necessità, però al di là di questa esclusiva realizzazione personale nell’aver donato il mio contributo, sento di poter donare molto di più. Cerco di rendermi sempre molto disponibile, però non so… dovrei iscrivermi a qualche partito politico giovanile? Dovrei partecipare a qualche evento di volontariato giovanile? Dovrei aiutare più anziani ad attraversare la strada? Mi rivolgo a te con questo pensiero, perché con la tua testimonianza “you made my day” (in italiano non rendeva molto quello che volevo trasmetterti), mi hai dato molto su cui riflettere e vorrei “lasciare il segno” un po’ come hai fatto tu e spero che l’aver letto queste mie parole possa aver trasmesso un po’ della mia gratitudine nei tuoi confronti, affinché tu possa essere super consapevole di aver dato un contributo fondamentale a noi ragazzi quel giorno. Potresti dirmi cosa ne pensi secondo il tuo punto di vista? Cosa faresti se fossi al mio posto?

Ti ringrazio per l’attenzione e per la pazienza che hai nei miei confronti.

Questo è un messaggio che ho ricevuto e che ho letto in un “momento no” della giornata, quel giorno. E sapete cosa è successo dopo che l’ho letto? La giornata mi è cambiata! Ed è allora che mi è tornato in mente che davvero possiamo muovere energie che fanno bene al mondo con le nostre azioni e le nostre parole… e il nostro volere.

La mia risposta:

Sai, volevo risponderti in qualche “spacco” della giornata ma questo messaggio non potevo farlo aspettare tanto. 

Ti faccio una domanda. Tu come stai? Davvero intendo. Come ti senti? 

La risposta è fondamentale qui. Perché se stai bene, se sei felice, allora sei luce. E una luce non la metti nello stipo, al chiuso, dico bene? La metti al centro della strada, in alto. Cosicché tutti possano usufruirne sul loro cammino. Quello accade a noi quando stiamo bene. Quando stiamo bene dentro, non conta se facciamo volontariato o se facciamo la carità o se andiamo in africa o se facciamo manifestazioni per la pace o doniamo il sangue, o quant’altro. Non conta. Perché siamo luce. E allora il sorriso che facciamo a noi stessi al mattino è un contributo superiore al mondo, il sorriso al vicino è un contributo superiore al mondo, un momento di comprensione e perdono, senza alimentare il fuoco, a chi ci tratta male è un contributo superiore al mondo. Se ognuno pulisse il vialetto davanti la propria casa, il mondo sarebbe pulito. E tenere pulito il vialetto davanti la propria casa vuol dire proprio coltivare e crescere con amore e positività. Essere luce. Davvero sembra scontato, ma davvero credimi non lo è. Perché il mondo e le persone col tempo, crescendo, diventano tristi. E si arrendono. E si spengono. Lo vedo. Lo vivo. 

Quello che tu dici è bellissimo. Perché aiutare il prossimo è qualcosa che ci eleva. È qualcosa che va oltre il semplice vivere. Ce lo insegna Gesù anche, no? Quindi non stare troppo a pensarci. Non lasciare che questi pensieri ti tormentino. Lo so come sono, possono far anche male a volte. Vogliamo così tanto le croci degli altri o quanto meno aiutarli a portarle che stiamo male proprio. Ma le loro croci sono le loro croci. Non c’è nulla da fare. Fidati. Ma appunto, se siamo luce, possiamo aiutarli a vedere durante il cammino. Quello è il più grande aiuto che possiamo dare. 

In Gratitudine

PC

La conversazione poi è continuata ma penso di aver detto abbastanza per farvi capire quanto è importante ascoltarsi, e parlarsi; quanto è importante capire che siamo tutti sulla stessa barca.

Sarebbe così facile ricordarselo, se solo volessimo.

Come aiutare il prossimo, ti chiedi? Sarebbe così facile…

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