7 Aprile 2022

Diario Aperto - Paolo Cuciniello - Storie e Riflessioni

A volte mi chiedo come mai, i miei nipoti, crescendo, hanno cominciato a smettere di raccontarmi le cose. Una volta mi raccontavano di come con la bicicletta andavano in posti in cui non potevano andare, di come un amichetto gli piaceva e gli faceva battere il cuore, di come l’allenamento li faceva sentire bene. Dei loro sogni. Delle cose che li motivavano. Poi pian piano lo hanno fatto sempre meno e pian piano, poi, troppo tardi, me ne sono accorto. Del fatto che ormai stanno entrando nel mondo degli adulti anche loro. Quel mondo degli adulti, triste, in cui non si parla di sé e in cui alla domanda “come stai?” si deve rispondere sempre “bene, grazie”. Perché in quel mondo vale la regola del 80/20, ovvero, l’80% delle persone non è interessata a quello che ti accade, o ai tuoi problemi, e il restante 20% invece è comunque felice che ce li hai!

Ma ad ogni modo è la vita, e va così. In più sono anche lontano, per cui, pensa te se posso avere voce in capitolo! Però è curioso perché, col tempo, davvero a volte mi sento mio padre quando mi trovo a dirgli: “quello che Kobe Bryant diceva per quanto riguarda lo sport vale anche per la vita e quindi adesso per te per la scuola”, oppure, “attenta a con chi esci. Quando si è fatta ora di tornare a casa, torna a casa. Se festeggi la notte con i porci, al mattino non puoi volare con le aquile”. Chissà se mi ascoltano. Io a mio padre non troppo lo ascoltavo ma ora mi rendo conto che quelle parole da qualche parte entravano e allora, alla più piccola, continuo a dirgli che è lei la più bella del mondo perché così magari domani se ne ricorderà. Domani, quando il cielo sarà scuro e scoprirà che esistono giorni di pioggia, anche lei.

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