17 Aprile 2022 – Pasqua

Diario Aperto - Paolo Cuciniello - Storie e Riflessioni

Pasqua. Che bel giorno è questo. Che bel giorno per rinascere, che bel giorno per meditare. Anche se in realtà ogni giorno è buono per farlo. Ogni giorno è quello giusto. Ma capisco e so che abbiamo bisogno di stimoli nuovi ogni volta e di motivazioni sempre più forti, sempre al momento giusto. Dopotutto può capitare che ce lo dimentichiamo di essere esseri spirituali che fanno esperienze umane e non il contrario. E va bene così! In questo modo diamo più valore al tutto quando lo vediamo e riscopriamo ogni volta, no? Come un’alba. È sempre lì eppure che effetto che ci fa quando ci capita di vederla? E rivederla? E rivederla? O un tramonto sull’oceano all’orizzonte, con la brezza del tardo pomeriggio e le gocce d’acqua sulla pelle. I brividi. O un bambino che sorride. O una mamma che ci accarezzava da piccoli. 

Non ho mai capito perché la gente non considera queste cose e pensa che essere vicini a Dio sia qualcosa, in qualche modo,“triste”. E dico vicino a Dio e non vicino al Cielo perché mi riferisco proprio a chi ci crede, in questo giorno. Perché vediamo la religione, la Chiesa, Gesù, la Madonna, come qualcosa di … sofferenteCerto, la sofferenza esiste, è vita. Chi gioirebbe a vedere il proprio figlio crocifisso? Il proprio figlio disoccupato, con figli e debiti fino al collo, la propria figlia persa. Chi? Ma considerare solo queste cose è come uccidere due volte; I nostri figli ancora e noi stessi. Perché Gesù è vita che dava non morte. Gesù andava alle feste, scherzava, beveva vino, stava con la gente, scappava dalla “polizia”, frequentava criminali e prostitute. Piangeva anche, certo, soffriva, ma chi non lo fa? Ed anzi è proprio anche quella la cosa bella, la consapevolezza che nella sofferenza non siamo soli. Perché davvero non lo siamo. E se solo sapessimo parlarci e, principalmente ascoltarci, scopriremmo che chiunque ha paura di qualcosa, ama qualcosa ed ha perso qualcosa. Davvero siamo così tanto ciechi ed egoisti da non rendercene conto?

Non siamo soli, ci rendiamo.

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