Una Riflessione Personale Sulla Gestione Delle Emozioni Sul Posto Di Lavoro

In questi anni come scrittore, ho avuto il mio po’ di alti e bassi. Sono stati i momenti in cui mi sono messo a lavorare su un nuovo libro pieno di entusiasmo solo per ritrovarmi impantanato in mezzo. Quando la mia passione per l’arte della scrittura sembrava diventare piuttosto un’ossessione che bloccava la mia creatività.

Il mio viaggio come scrittore e la riscoperta della passione

La mia carriera come scrittore è stata un viaggio vivo e in costante evoluzione. Nelle sue fasi migliori, è stata un’esperienza di immersione totale, in cui la mia penna si muoveva liberamente sul foglio (le mie dita sulla tastiera, in realtà, ma dire penna e foglio è più figo!), dando vita a mondi nuovi e incredibili.

Nelle fasi peggiori, però, ho lottato contro blocchi creativi persistenti e la pressione di produrre costantemente qualcosa di nuovo. Avevo la sensazione di affogare nei miei stessi pensieri, irrigidito da un’ossessione per il perfezionismo che non avrebbe dovuto avere posto nel mio processo creativo.

È in questi momenti che ho trovato un rifugio in una prospettiva fresca ed emozionante sul mondo del lavoro, mettendo il benessere mentale al centro della conversazione, quando guardandomi attorno tornando a casa in metropolitana dall’ufficio ho visto così tanti “morti in piedi” ancora immersi nelle email di lavoro sul cellulare alle 22…

Nel mio viaggio di scrittura, ho vissuto momenti in cui l’entusiasmo iniziale per un nuovo progetto si è lentamente trasformato in un senso soffocante di oppressione. Invece di lasciare che le parole fluiscano liberamente, mi ritrovavo bloccato in un circolo vizioso di autocritica e rimuginazione.

È proprio in queste situazioni che ho capito che dovremmo essere meno appassionati del lavoro. E ciò non significa che dobbiamo impegnarci meno, ma che dobbiamo imparare a staccarci quando necessario e a dedicare tempo alla cura di noi stessi.

Può sembrare contraddittorio in prima battuta, vero? Soprattutto per uno scrittore nel picco della sua passione. Ma rendermi conto di questa verità è stato un processo liberatorio. Quando ho iniziato a staccarmi dall’ossessione del mio lavoro, non solo ho iniziato a sentirmi meglio, ma ho anche scoperto che la qualità del mio lavoro subiva un netto miglioramento.

L’ansia danneggia il processo creativo di uno scrittore

Un’altra cosa che ho anche imparato tornando a casa dall’ufficio la sera, è il diverso modo con cui ognuno di noi affronta l’ansia. L’ansia è una compagna costante per molti ma invece di lasciare che essa prenda il sopravvento, ho capito che dovremmo incoraggiarci a riconoscerla e a gestirla in modi più efficaci.

L’ansia. Una presenza quasi costante nella vita di molti scrittori. Come un’ombra in fondo alla stanza, sussurra dubbi e insicurezze, temendo che la prossima idea non sia abbastanza buona o che l’opera attuale non stia vivendo fino all’immaginaria barra che ci siamo imposti.

Ne parlavo con un amico non troppo tempo fa; delle sfaccettature complesse di questa emozione e gli effetti che può avere sulla nostra creatività e produttività. Lui suggeriva di eliminarla o ignorarla, ma al contrario, adesso invece vorrei suggerirgli di riconoscerla. Perché c’è una sottigliezza nell’essere presenti con le nostre emozioni, nel permettere loro di esistere senza lasciare che ci sopraffacciano e questo è un concetto che ho imparato a integrare nel mio processo creativo.

La pressione di creare qualcosa di nuovo ed originale può essere schiacciante. Ma anziché permettere all’ansia di dominare, ho imparato a vederla come un segno di mia dedizione allo sviluppo della mia arte. Non è un indicatore di fallimento, ma la prova della mia ambizione.

Avere un riconoscimento così compassionevole dell’ansia nel contesto del lavoro non è solo rinfrescante, ma necessario. Troppo spesso, affrontiamo la pressione e l’ansia con la negazione o la resistenza. Ma nel riconoscere queste emozioni, nel trattarle con rispetto, possiamo imparare a lavorare con loro invece che contro di loro.

Finora nel mio percorso, ho scoperto che gestire l’ansia non si tratta di eliminarla completamente. Si tratta di costruire un rapporto più sano con essa, di utilizzarla come uno strumento per guidare piuttosto che ostacolare il mio processo creativo.

Soffermarsi sulle difficoltà del lavoro non fa che aumentare l’ansia

Voglio ripeterlo. Soffermarsi sulle difficoltà del lavoro non fa che aumentare l’ansia. Durante periodi stressanti della mia carriera di scrittore, mi sono ritrovato ad affrontare ansia e stress continuo. Troppo spesso, mi sono focalizzato solo sulle sfide invece di celebrare i miei successi. Ed è assurdo se penso a quanto spesso ci capita di farlo!

Però ho iniziato a gestire meglio queste situazioni. Ho imparato a scollegarmi dal mio lavoro quando ne avevo bisogno, a dedicare tempo alle persone che amo, a fare attività che mi rilassano e a concedermi delle vacanze senza sensi di colpa. Questo cambiamento di prospettiva ha avuto un impatto enormemente positivo non solo sulla mia vita lavorativa, ma anche su quella personale.

Prendersi cura di sé in un mondo orientato al lavoro

Un’altra riflessione che mi viene da fare, sempre inerente alla gestione delle emozioni sul posto di lavoro, è l’importanza di prendersi cura di se stessi. Questo non significa solo il benessere fisico, ma anche il benessere mentale ed emotivo.

Soprattutto in un mondo in cui ‘sempre connessi’ sembra essere la norma attesa, è cruciale che ciascuno di noi si prenda consapevolmente del tempo per se stesso. Una pausa per respirare, fare una passeggiata, leggere un libro, o qualsiasi altro hobby che ci aiuti a distaccarci dai doveri lavorativi, può fare miracoli per il nostro stato d’animo.

Questo tempo per sé non è un lusso, ma un necessità. Non importa quanto sia impegnativa la nostra carriera o quanto siamo appassionati del nostro lavoro, abbiamo bisogno di queste pause regolari per riequilibrarci.

Sii gentile con te stesso. Ricorda che non sei la tua produttività. Non sei meno degno se non hai completato l’intera lista delle cose da fare oggi. Perdona te stesso per gli errori che hai fatto e celebra i tuoi successi, non importa quanto possano sembrarti piccoli.

Infine, prenditi cura del tuo corpo e della tua anima. Mangia cibo nutriente, fai esercizio fisico regolare, dormi a sufficienza, coltiva relazioni positive e nutri la tua mente con pensieri ed esperienze positive. Scopa, fai all’amore, accarezza tuo marito, accarezza tua moglie, goditi la cena col tuo amante, parla di sogni coi tuoi figli, disegna e balla con loro cantando le canzoni dei cartoni animati. Masturbati, non sentirti in colpa. Guardati allo specchio e mandati un bacio perché sei bello, perché sei bella così come sei.

Muah!

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