27 Agosto 2021

Diario Aperto - Paolo Cuciniello - Storie e Riflessioni

Caro diario,

ma davvero c’è chi si riferisce a te così o succede solo nei film? Con: “Caro diario”. immagino di sì. Perché avere qualcuno a cui rivolgere quello che si sta scrivendo (seppur a un diario) suona “meno pazzo” che il fatto di star scrivendo per sé stessi e parlando da soli. Ma io, caro diario, non ti ho mai parlato prima, non ti conosco. Ti incontro per la prima volta ora e non so se riuscirei a parlarti. Ho sempre parlato da solo, ho sempre scritto per me. E va bene così. Non ti offendere se soltanto uso il tuo nome adesso… però ci tengo a dirti che comunque ti sono grato per quello. Non avrei avuto un titolo per questa sezione del sito altrimenti. Per cui grazie, anche se per me funziona così:

Caro Paolo,

Come stai oggi? Com’è andata la mattinata?

Bene. Davvero bene. Oggi sono riuscito a svegliare “presto” Coral e siamo andati insieme in spiaggia. È rimasta sorpresa dal silenzio del mattino e ha detto che domani vuole rifarlo. Io non so se crederle ma va bene. Averle fatto provare la magia della mia mattina anche solo una volta, col mio oceano, col mio cielo, col mio sole, con gli uccelli che si esibiscono solo per me, col silenzio che risuona solo per me, è stato già abbastanza. Averle fatto avere quel risveglio dell’anima e averla vista felice negli occhi questa sola volta, so che farà il suo sia a me che a lei per un bel po’ di tempo. So che questo risveglio l’ha ricaricata e so che ora posso stare in pace perché so che ora è tornata ad essere leggera e viva.

E credo che tutti avremmo bisogno di quella ricarica di tanto in tanto. Dello staccare dal mondo e riscoprire la vita. Del ritrovarci. Del tornare leggeri. Del riconnetterci con noi stessi per poi poter connetterci con gli altri, una volta che saremo nel mondo di nuovo. Perché da svegli gli occhi sono aperti e le corde del cuore non più tese. Perché da svegli, connettersi e creare rapporti con gli altri non vuol dire andare su facebook ma sorridere al prossimo e dire ciao. Perché da svegli, essere accettati e approvati non vuol dire postare su Instagram ma dare una mano agli altri invece, con l’esperienza data da ciò che si è visto fin lì. Perché da svegli, ridurre le incertezze non vuol dire ricercare la conoscenza su Google ma negli errori di ogni giorno. Negli errori delle scelte di ogni giorno. Perché da svegli, raggiungere alti livelli e prestigio non vuol dire giocare ai videogiochi ma cominciare a fare più di quel che si dice. Perché da svegli, cercare un brivido nella notte non vuol dire aprire Tinder ma la porta di casa per uscire fuori. Perché da svegli soltanto ci si rende conto di quanto si è dormito…

C’è un film, Limitless si chiama, che parla di una pillolina che ti fa usare il 100% del tuo cervello. Ti risveglia i sensi e ti fa vivere in maniera extraordinaria … bel film! Ma ho sempre pensato che in verità non abbiamo mica bisogno di quella pillolina per usare il 100% del nostro cervello. In verità ho sempre pensato che dobbiamo soltanto volerlo e poi aprire gli occhi, e risvegliarci. È quanto basta. È già tutto lì. È già tutto qui, dentro.

Caro Paolo,

e tu sei sveglio?

Adesso sì.

E domani?

E domani mi risveglierò.

Caro Paolo.

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