1° Dicembre 2021

Diario Aperto - Paolo Cuciniello - Storie e Riflessioni

In questi giorni, più e più volte mi sono ritrovato a dover cercare le parole giuste, prima di riporle in un messaggio da mandare ai numeri della mia rubrica per il nuovo libro in uscita. Questo mi ha fatto pensare all’importanza delle parole. All’importanza del peso che hanno e a quanto troppo spesso ce ne dimentichiamo. Vero che non dovremmo dare troppa importanza a quelle che sentiamo, ma è altrettanto vero che dovremmo darne un po’ in più a quelle che diciamo, invece, se vogliamo rendere questo mondo un posto migliore. Se vogliamo rendere il nostro mondo, un posto migliore. Ricordo una volta si usava dire: conta fino a dieci prima di dare una risposta. Dite che si usa ancora? Non credo. Non credo altrimenti la gente eviterebbe di farsi così tanto male e di dire così tante banalità e fesserie. O magari ci pensa davvero prima di dirle e allora certa gente ci è davvero, non soltanto ci fa! Mi viene in mente quando a qualcuno della famiglia di mia moglie è stato detto: suo marito è troppo buono e gentile! Sicuramente lo è anche con le altre donne, e sicuramente divorzieranno come è successo al padre! 

ORA… magari sarà vero… magari no. Ma quanto male dentro devi avere per cacciarne così tanto fuori, dopo aver avuto della notizia di un matrimonio? Non bastava un “congratulazioni e figli maschi”?!? No? NO! 

Sono convinto però, che chi parla male è perché sta male dentro. Un albero marcio non può dare frutti buoni, diceva una volta qualcuno. E sono d’accordo. Un albero marcio non può dare frutti buoni. È per quello che non dobbiamo dare troppa importanza alle parole che sentiamo; perché potrebbero essere frutti marci che soltanto ci faranno male. Ed è per quello che invece dovremmo dare più importanza alle parole che diciamo; per avere il tempo e la cortezza di cogliere e dare a chi ci è davanti, solo i frutti buoni della nostra vita.

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