6 Febbraio 2022

Diario Aperto - Paolo Cuciniello - Storie e Riflessioni

Ma te li ricordi quegli incontri che ti portavi dentro per giorni? Quelli che accadevano di sfuggita, quelli che liberavano magia e che ti accompagnavano le notti senza farti dormire. Parlo di quegli incontri innocenti in cui sfiorarsi la mano per sbaglio valeva più di una scopata. Di quegli incontri a cui non potevi scrivere, di quegli incontri che potevi solo sperare di rifare; magari nello stesso giorno, nello stesso posto, una settimana dopo o un mese più in là. Ora ogni giorno possiamo scriverci e non ci pensiamo. Prima ci pensavamo e non potevamo scriverci. Che buffo, ma ci pensi? Potevamo solo chiamarci a casa, al massimo, te lo ricordi? Ricordo come lasciavo la cornetta appesa e dalla finestra correvo a gridare: TI AMOOO! Poi ricorrevo tornando dentro e le chiedevo: “mi hai sentito?” Lei mi diceva di sì… anche se le orecchie non lo avevano fatto. Mi diceva di sì perché lo aveva fatto il cuore. E il cuore, una volta, sentiva. TI AMOOO! Eccome se lo sentiva. Cosa sentiamo invece, ora? Che a una ragazza offro la cena e poi mi chiede dei soldi per mostrarle che sono serio. Cosa sentiamo invece, oggi? Che un ragazzo solo si vanta di quanto ce l’ha grosso e di quante se ne fa. Cosa? 

La timidezza, il rossore in viso, il silenzio, la vergogna, le labbra serrate, gli occhi bassi, gli occhi negli occhi, gli occhi negli occhi per sbaglio, il camminarsi vicini, lo sfiorarsi, il toccarsi le ginocchia per caso, seduti, le farfalle nello stomaco, le cose senza senso che fanno ridere, i primi baci, i primi solletichi, i primi orgasmi, i primi amori. Ma te li ricordi? Quegli incontri che ti portavi dentro per giorni… e che ora ancora dentro hai.

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