19 Marzo 2022 – I Supereroi

Diario Aperto - Paolo Cuciniello - Storie e Riflessioni

Ieri sera sono andato a vedere il nuovo film di Batman al cinema. Tra tutti i supereroi Batman è sempre stato il mio preferito da piccolo. Sarà per quell’atmosfera un po’ dark, scura, sarà per i demoni dentro che ha, con cui ogni notte lo si vede fare i conti, o sarà semplicemente perché un bambino, da piccolo, decide così e allora così è. Superman era un nerd antipatico di merda, Spiderman mi piaceva soltanto perché lo condividevo con un amico ogni volta che usciva e tutti gli altri, quelli “nuovi”, non li conoscevo proprio; Iron Man, Thor e compagnia bella… Da noi nei rioni probabilmente loro non arrivavano! Bel film. Non bellissimo perché forse crescendo, per toccarmi, un film, deve toccare certe corde che ieri questo non ha fatto, ma bel film. La colonna sonora dei Nirvana, poi. Quella mi ha toccato. Così come mi ha toccato un pensiero vedendo una famiglia che era lì seduta dietro di me. Una mamma, un figlio ed un papà. All’entrata il figlio ha preso la mano della mamma correndo a destra e a sinistra mentre il papà faceva la fila e comprava i biglietti. All’uscita il bambino è corso via con la mamma che gli stava dietro e il papà, che ci ha messo un po’ ad alzarsi, li ha raggiunti dopo, piano. 

Sapete dove voglio arrivare. Lo avete capito, no? 

Al pensiero che piuttosto che elogiare questi quattro attori e questi quattro supereroi dovremmo elogiare i veri eroi: I padri… e le madri, ovviamente. Ma siccome oggi è la festa del papà mi soffermerò sulla figura maschile (senza offesa per le donne che mi leggono). I padri. Ci avete mai parlato con vostro padre? Parlato per davvero, intendo. Li avete mai sentiti parlare di quante volte erano sull’orlo del precipizio, non sicuri di un cazzo, eppure coraggiosi abbastanza da indossare una maschera sorridente e far finta che stava andando tutto bene a tavola, a cena. Lo avete mai fatto? Altro che demoni di Batman alla notte. Li avete mai visti i demoni di vostro padre? Quelli che gli danno l’ulcera, quelli che non li fanno dormire, quelli che li fanno invecchiare in fretta, quelli che li fanno ingrassare. Lo avete mai fatto? O credete che il pane in tavola vi sia stato dato senza pagare un prezzo, crescendo? La gente guarda 50 sfumature di grigio e crede che quello sia come un uomo debba essere, io dico che vi sbagliate. Di tanto in tanto vedo la cronaca italiana e leggo di figli che picchiano i padri perché non gli danno i soldi per comprare le felpe di Gucci o la droga o il motorino nuovo. Alcune volte anche li ammazzano in quei momenti d’ira. Altre volte ho sentito come li disprezzano, invece, però poi vanno al cinema a vedere i supereroi. E dicono quant’è bravo Elon Musk che ha costruito Tesla, quant’è bravo quello che ha costruito Amazon. Leggono il libro “padre ricco padre povero” e credono di sapere come funziona il mondo. Ma che ne sanno delle scelte che fa un padre? Che ne sanno di quei padri senza alcuna canzone, senza alcun film, senza alcun social, senza alcun iPhone. Senza alcuna passeggiata, senza alcun hobby, senza alcun cinema alla sera. Noi stiamo chiusi in casa due anni per il COVID e abbiamo bisogno dello psicanalista. Ma vi siete mai voltati indietro a vedere i vostri padri? Quando mai sono usciti loro? Che godevano solo a sapervi al caldo e con la pancia piena. Perché loro conoscevano il freddo… perché loro conoscevano la fame… Ve lo hanno mai fatto pesare? Vi hanno mai fatto pesare qualsiasi cosa? E parlo dei padri uomini, ovviamente, non dei padri animali. Come quelli che ho aiutato a picchiare perché picchiavano i figli, i miei amici, con la parte di ferro della cintura fino a farli restare fermi a letto. Quello è chiaro, non devo esplicitarlo. I padri uomini. I padri supereroi.


Mi viene in mente uno sketch di Massimo Troisi mentre mi fermo a sorseggiare il cappuccino che ho di fianco in questo momento. Nello sketch la madre ogni giorno, prima di pranzo, gli faceva dire la preghierina; i ringraziamenti. “Grazie Gesù per questo pranzo che anche oggi ci hai dato”, “grazie Gesù per questo bellissimo e abbondante pranzo con cui oggi ci hai sfamato”, “grazie Gesù, grazie Gesù.” Questo tutti i giorni. Per tutti gli anni. Grazie Gesù, grazie Signore. Crescendo però, Massimo, diventava curioso e cominciava a farsi qualche domanda. Perché lui al mattino alle 5 vedeva solo il padre uscire di casa, non il Signore. Così un giorno decide di fermarsi dal panettiere per delle spiegazioni. “Posso farti una domanda?” gli chiede Massimo. “Certo, certo, caro. Dimmi pure.” “Ma qui, quando io o mia madre passiamo a prendere il pane, il latte, o la carne, poi, chi passa a pagare?” “Tuo padre!” “Mio padre? Ma come, non passa un certo Signore? Non passa un certo Gesù?” E il panettiere gli risponde: “No, no. Non mi sembra. Ma aspetta che chiedo a mia moglie.” Così il panettiere chiama la moglie. “Anna! Anna! Ma qui da noi il conto di Troisi chi lo paga?” “Come chi lo paga? Il Signor Troisi!” Gli risponde la moglie urlando da dietro al bancone. “Il Signor Troisi”, ripete Massimo tra sé e sé… “ecco allora perché papà faceva una faccia strana ogni volta che mamma diceva i ringraziamenti prima di mangiare!”

È uno sketch che mi fa sorridere tanto e che ricordo volentieri. Come ricordo volentieri una canzone che mi sta tornando in mente proprio adesso e che condivido con voi. Prima però, permettetemi di ricordarvi di fare una telefonata, o di mandare un messaggio, a quella persona che davvero è stata un eroe nella vostra vita. A volte hanno bisogno di sentirselo dire, sapete? Proprio come a volte avete bisogno anche voi di andare al cinema e di rilassarvi…

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