Soltanto adesso ho notato che è martedì. L’ho notato perché mi serviva guardare la data per cominciare a scrivere. Mi sa che mi sono perso un giorno.
E mi sa anche che devo diminuire il bere.
Ultimamente tra pranzi, cene, aperitivi, birrette da solo e whisky prima di andare a dormire sono in una costante e perpetua alterazione dei sensi. Il che male non è visto che comunque faccio quello che devo fare. Il che però bene non fa se poi al mattino non so in che giorno sono e non ricordo cosa ho fatto il giorno prima.
Ma oggi è un nuovo giorno, dico bene? Un nuovo giorno per ricominciare, un nuovo giorno per decidere e fare. “I am the master of my fate; I am the captain of my soul” diceva una poesia. Sono il padrone del mio destino, sono il capitano della mia anima.
Sono il padrone del mio destino, sono il capitano della mia anima. Posso fare qualsiasi cosa io voglia, sono io a decidere.
Siamo noi.
Non possiamo controllare il colore di neanche un singolo nostro capello in testa ma possiamo controllare la nostra prossima azione, la nostra prossima scelta.
Scegliamo per cui qualcosa fatta e rifatta in passato che ci ha portati a dove siamo ora, pieni di rimorsi e vuoti di memoria, o scegliamo qualcosa di nuovo che potrà portarci a dove vorremmo essere, in pace e lucidi?
Io ho già scelto.
È per questo motivo che sto inserendo questa pagina nel diario, che sto per passare l’aspirapolvere e lo straccio a terra, che sto per stendere la lavatrice, che sto per prendere la borsa da lavoro, un libro e andando al parco a lavorare e a leggere durante la pausa pranzo. È per questo motivo che non berrò una birra con la mia insalata. È per questo motivo che prenderò un succo d’arancia, invece, oggi.