Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi

Sei riuscito a leggere ogni singola parola che ho scritto qui sopra? Sei arrivato fino alla fine? Quante volta la parola “soldi” è stata trascritta? Troppe, vero? E trovi interessante leggerla, rileggerla e rileggerla ancora, volta per volta? Non trovi che sia un po’ noioso? Strano! Perché è ciò che la maggior parte di noi ha in testa e si ripete giorno per giorno, dopotutto. Esattamente alla stessa maniera. Come se stessere costantemente leggendo:

Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi Soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi soldi

 … È ciò che muove questo mondo addirittura, pensa. Ma è troppo e suona stupido un post che nient’altro contiene che quello…

… per fortuna non sono di qua.

Quanti anni hai? Ancora mi chiedi.

Una vita, ancora ti dico.

Perché misurarla? Cosa cambia? La tua unità di misura qui non funziona, non lo hai ancora capito? Ho visto chi ce l’aveva corta, ma grande. Ho visto chi ce l’aveva lunga, ma piccola. E non è pur sempre vita? Fa come preferisci…

Da qualche giorno sono “fuori traccia”; vado a letto all’alba, mi sveglio stanco. Mangio finché non scoppio, bevo finché non fa male e scopo solo per venire. Troppe donne in un giorno solo, poche attenzioni alla sola. Mille carezze alle altre, solo un bacio di fretta a te. Neanche ho voglia di scrivere. Neanche ho voglia di rispondere. Neanche ho voglia di mettermi qui seduto a parlarti, diario. Cosa dovrei dirti? Qualsiasi cosa, tu mi dici, qualsiasi cosa… qualsiasi cosa… ho così tanto fastidio nelle ossa in questo momento. Da quelle delle mani a quelle della schiena, a quelle delle gambe fino ai piedi. E mentre me le risento addosso me le ricordo queste sensazioni… e tu coi? Vorrei gridare e prendere a pugni il muro, vorrei esplodere. E mentre me le risento addosso me le ricordo queste sensazioni e tu, ma’? Mi dispiace per le volte in cui ho distrutto casa. Mi dispiace per le volte in cui ho distrutto te.

E alle volte davvero penso che diverso e speciale non siano la stessa cosa, mentre tremo e tu vieni a prendermi, dicendomi che va tutto bene… va tutto bene.

Ho sognato la pioggia. 

Io ero al riparo, ho sognato la pace. 
Ho sognato il silenzio. 
Riuscivo a sentirlo, ho sognato il vento.

Poi ho soltanto aperto gli occhi.

Ancora in un sogno.
Ancora nel vento.
Ancora nella pace
e nel silenzio.
Ma senza pioggia. 

Mi manca la pioggia.

28 Settembre 2021. Oggi non ho molto da dire… sarà che sono stanco. Dev’essere il cambio stagione, dev’essere che ancora non capisco come vestirmi; una giacca in più e sudo, una giacca in meno e ho freddo. Hai presente l’autunno, no? Però che bello al mattino con gli uccellini. Però che bello alla sera col fresco. Senza zanzare. Col giubbino di pelle. Right? E coi pensieri, e con quel senso addosso che qualcosa sta cambiando…

A proposito di qualcosa che sta cambiando, hai notato le due nuove pagine sul sito? Quella dedicata ai Vlog (video blog) e quella dedicata a: I colori di Elena Rubino. Sono davvero eccitato, emozionato, a questo cambiamento che ci è stato. Poter integrare qui, in questo modo, l’arte di cui mi circondo e l’arte di cui vivo è qualcosa che fino a due mesi fa non credevo fosse possibile. Anche perché fino a due mesi fa neanche sapevo cosa fosse un blog! Figuriamoci tenerne uno, figuriamoci saperne aggiornare uno! Ma i cambiamenti quando ci vogliono fanno bene. Servono a crescere, ad imparare nuove cose e nuove skills. Come ad esempio un anno fa che ho aperto per la prima volta Instagram. Cosa impensabile per uno come me se mi avessi conosciuto ad allora. Io che nemmeno avevo uno smartphone ma ancora il Nokia. Io che non ho neanche una foto di me da piccolo perché non mi è mai piaciuto farle, mi sono ritrovato con 3000 followers e la sensazione addosso che mi piaceva. Ho portato avanti il “progetto IG” per sponsorizzare il libro un annetto… “ora pensandoci è un peccato ricominciarne un altro dato i progressi che avevi fatto… tutti quei numeri”, mi è stato detto. Vero! Ma alla fine… è un peccato cosa? Smettere di far vedere che macchina guido e che cibo mangio e quando e chi scopo e quando bevo? I peccati sono altri. I peccati sono non mandare il buongiorno a tua madre. I peccati sono non ringraziare tuo padre. I peccati sono non parlare a tuo fratello. I peccati sono non portare a cena tua moglie. I peccati sono non giocare con tuo figlio, o i tuoi nipoti. I peccati sono non salutare il vicino di casa o il portiere. I peccati sono non ringraziare chi ti dà un aiuto. I peccati sono non sorridere. I peccati sono fotografare le cose invece che viverle. I peccati sono non parlarsi. I peccati sono i giudizi che diamo… i peccati sono altri. Ma che ne capisco io? Che ho bisogno di scrivere le avvertenze perché sono uno scrittore che non sa scrivere, un italiano che non parla l’italiano, un cinese che non parla il cinese, un inglese che non parla l’inglese… che ne capisco io? Che sono qui solo di passaggio… Io, che non ho molto da dire perché sarà che sono stanco. Sarà l’autunno.

Ieri ho comprato un block-notes così da poter cominciare a fare “un piano” della giornata da oggi. E sai cosa? Davvero farlo ti dà un senso di chiarezza. L’ho sempre saputo ma me ne ero dimenticato. Ora tocca solo attenersi al piano e continuare giorno per giorno. O almeno in quei giorni in cui sento che non sto andando da nessuna parte; uno specchietto su ciò che ho da fare e ciò che faccio… per farmi sentire meglio. Perché davvero a farlo servono solo dieci minuti, che è nulla considerato al bene che ti fa. Ti allego qui le foto di come l’ho fatto. È semplice. Forse avrei dovuto farlo in Excel così da darti la possibilità di scaricarlo… ci ho pensato solo ora, magari lo farò in futuro. Però come ho detto ieri, è di te che si sta trattando se vuoi migliorarti. Non puoi e non possiamo aspettare che gli altri facciano le cose al posto nostro… non in questo caso. Per cui se vuoi farlo non stare a cercare online “come organizzare la giornata”, “come fare un daily plan” … prendi penna e foglio e comincia a scrivere.

Così:

4.30 Wake Up

  • Prepare hot water lemon and honey
  • Workout
  • Meditation
  • Shower
  • Breakfast
  • Writing Time
  • Wife time
  • Read a chapter of the book

7.00/7.30 Home Jobs

  • Laundry
  • Clean Toilet
  • Clean Balcony
  • Vacuuming House
  • Clean Floors

8.30 Breakfast for Coral

9.00 Gym

10.00 Grocery Shopping

12.00 Lunch

13.00-13.25 Nap Time

14.00-until evening Work

22.00 Family Time

23.00 Wife Time + Goodnight

Questo è una mia domenica tipo. Gli altri giorni della settimana sono simili con la differenza che ci sono le 8/12 ore di lavoro dal mattino. E poi a seconda del giorno le serate cambiano ovviamente. Ci sono i massaggi (due a settimana), le cene con le amiche, le cene con gli amici, i bar, le gite, le corse, le serate cinema, ecc. ecc. ecc. Te l’ho detto, è facile farlo. Prendi foglio e penna o anche solo le note del cellulare e comincia a scrivere… se lo vuoi.

E questo è per oggi. Ci sentiamo domani. Io ora vado a fare all’amore.

Non ci avevo fatto caso ma è già passato un mese dalla prima pagina di diario che ho scritto. Un mese… non è nulla, vero? Sembra niente, sembra ieri. Eppure scorri indietro e guarda quanto ho scritto. Meraviglia anche me. Non lo avrei mai detto e anzi, a pensarci, e a dirti la verità, ricordo più le volte in cui la mattina non avevo voglia di scrivere piuttosto che quelle in cui ho scritto. Come siamo strani, ah? E questo mi porta a pensare all’importanza di segnarsele le cose, a volte. Non sono mai stato un fan dei “piani settimanali”, delle “agende giornaliere”. Ho sempre fatto quello che dovevo, procrastinato su quello per cui non avevo troppa voglia (come lo studiare il cinese al momento), e andato avanti così. Con i risultati alla fine. Perché alla fine se fai, fai, e i risultati ci sono. Ma ora capisco però che vedere ciò che hai fatto anche durante il percorso fa bene. Ti dà la carica. Ti dà una motivazione in più.  Ti tira su il morale se stai per cadere e ti fa pensare: dai! Guarda quanto hai fatto finora. Perché mollare? Dai! E questo pensiero davvero può cambiarti il corso della giornata, fidati. Lo so per esperienza personale. Per cui sì, se senti che ti mancano un po’ quelle cose (la carica, una motivazione in più, una tirata di morale quando stai per cadere), ascoltami. Fai un’agendina giornaliera o un piano settimanale. Tieni traccia delle cose che devi fare e delle cose che vuoi fare. Dando spazio anche al: “non ne ho voglia”, ovviamente! Ma quello non scriverlo già! Altrimenti poi ci giochi sopra e come si dice… dormi sugli allori apposta. Non scrivere cose esagerate come: salvare il mondo, curare la malattia di mio fratello, guadagnare un milione di euro martedì, comprare una villa giovedì, fare un figlio sabato. Mantieniti reale. Scrivi piuttosto: preparare la colazione appena svegli senza perdersi nei social, meditare 10 min, leggere un solo capitolo del libro che volevo cominciare, fare doccia, asciugare il bagno, prepararmi, fare la spesa, sistemare salone, pulire balconi, sistemare cucina, preparare pranzo, e così via. Se invece si lavora fuori, nessun problema… basta aggiungere nell’agenda che per quelle 8/12 ore si è a lavoro e regolarsi di conseguenza; mandare almeno cinque email, parlare al capo di quella cosa, fare conversazione con i colleghi per conoscerli meglio, risolvere problema con quel cliente. Continuando poi aggiungendo: cena, family time, passeggiata, coccole a letto (questo vale sia se si ha un partner toccandosi e parlandosi o sia se si è da soli, toccandosi e parlandosi ugualmente), spegnere telefono, lettura di una pagina di diario di Paolo Cuciniello… Facile! Dopo tempo una settimana guardando a queste agendine ci renderemmo conto di quanto abbiamo fatto. E magari anche per riempirle faremmo di più, chissà. Proverò a farla anche io da oggi e ti farò sapere domani o in questi giorni. Tu fa lo stesso se senti che hai bisogno di quella spinta in più. Dopotutto è di te che si sta parlando. È di te che si sta trattando. E se non fai tu qualcosa per te, fidati, non possiamo aspettare che gli altri la facciano per noi.